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120'

Bianca Mazzafelli

Ogni giorno, come donna, mi ritrovo a fare ciò che mi fa sentire più libera, ossia praticare lo sport che amo, il triathlon (nuotare, andare in bici e correre). Eppure, ascoltando le tragiche vicissitudini di femminicidi degli episodi di cronaca, durante i miei allenamenti mi sento, talvolta, insicura, spaventata, vittima di apprezzamenti non richiesti e, tantomeno, graditi. Soprattutto, quando pratico sport da sola.

Le vittime di femminicidio nel 2023 sono state centoventi, il che vuol dire una ogni tre giorni in un anno.

La mia idea è stata quella di prendere questo numero e trasformarlo in tempo. Ho deciso di donare centoventi minuti del mio tempo alle donne che sono state uccise lo scorso anno, tempo che è stato violentemente loro interrotto, attraverso una perfomance sportiva. All’inizio ho nuotato nel lago per 40 minuti, poi ho preso la bici ed ho pedalato per altri 40 minuti ed infine ho corso per il restante tempo. La mattina della performance, ho raccolto dei papaveri, fiori che simbolicamente rappresentano le vittime. Prima di iniziare ogni frazione, ho sparso i petali nel lago, in aria e per terra.

Questa azione mi ha portato a provare forti emozioni che poi si sono prolungate durante tutta la performance. Il silenzio, l’ambiente circostante, i rumori del mio corpo hanno influenzato il mio stato d’animo che continuava a mutare. Ho provato rabbia, frustrazione, paura, dolore. Poi, ho sentito grinta, coraggio, onore, temerarietà. Mi sono sentita importante, piena di valore, ma soprattutto mi sono sentita viva.
Non solo in vita per me stessa, ma anche per quelle donne a cui la vita invece è stata strappata via, proprio come un petalo di papavero.